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Gli autori di questo volume spiegano perché la nostra vita è dominata dall'imperativo della visibilità. In ogni campo del sapere e delle attività umane, individui e istituzioni sono obbligati a produrre senza sosta segni, testi, immagini. La nostra è una società in cui vige il primato dell'immagine, dove impera la supremazia dell'apparenza. Non è importante essere, ma attirare l'attenzione su di sé. Si esiste solo se si è "visibili" in televisione o nelle immagini irradiate dal web. Nell'impero del visibile tutti gli aspetti della vita sono coinvolti: le tecnologie, la percezione che abbiamo del tempo, la considerazione del nostro corpo (con la spasmodica ricerca dell'eterna giovinezza), l'esposizione-esibizione di sé su internet, la comunicazione politica, la sovrapposizione tra pubblico e privato, il predominio di un mondo tele-reale.